Il Convegno 'Keep Calm e difenditi, Europa
Dal Teatro Dal Verme di Milano il convegno "Keep Calm e Difenditi, Europa" del 9 maggio 2025
Il Convegno
Il convegno 'Keep Calm e Difenditi, Europa', svoltosi il 9 maggio 2025 al Teatro Dal Verme di Milano, ha sollevato numerose questioni e controversie. Organizzato da Drin Drin, Azione, +Europa e Radicali, l'evento mirava a stimolare un dibattito sul futuro dell'Europa in un contesto di crisi. Tuttavia, ci sono aspetti significativi di questo incontro che non sembrano tornare, invitando a una valutazione più critica degli argomenti presentati.
Fallacie logiche e argomentative
Noi eravamo lì. Durante il convegno, relatrici e relatori si sono concentrati su temi come i costi dell difesa, le azioni politiche, specie in seno all'UE, da intraprendere e la crisi economica e l’impegno per una maggiore autonomia strategica dell’UE. Tuttavia, la trattazione di queste questioni è stata talvolta faziosa o incompleta, a tratti anche superficiale. Ecco le principali criticità emerse:
1- al min. 08:00 condivisi dati senza fonte
La relatrice N. Mikhelidze, Senior Research Fellow all' Istituto Affari Internazionali, condivide dei dati senza fonte. Tale lacuna genera Mancanza di Verificabilità che è uno dei principi fondamentali nella ricerca scientifica e nel giornalismo. Senza una fonte chiara, non si può sapere se i dati sono stati raccolti correttamente, se sono aggiornati o se provengono da un ente autorevole. In aggiunta, tale condatta può generare un Rischio di Disinformazione. Chiunque, infatti, può creare, manipolare o distorcere dati per supportare la propria narrativa, senza che i lettori o gli ascoltatori possano sapere se si tratta di informazioni affidabili o meno. Benché non menzionata la fonte, sembrerebbe che la Federazione Russa abbia drasticamente aumentato al spesa negli ultimi 3 anni, arrivando a circa 148 miliardi di dollari (fonte: IISS Books and Publications, IISS e confermato da altri siti di divulgazione come Trading Economics).
2- al min 05:20 condivisi dati senza fonte
La relatrice ha un bel vizio e se la prima volta può essere una dimenticanza la seconda volta potrebbe indicare un approccio lacunoso sistematico. Sembrerebbe che la relatrice intenda riferirsi all'economista russo Vladislav Inozemtsev che ha calcolato come la famiglia di un uomo di 35 anni che combatte per un anno e poi viene ucciso sul campo di battaglia riceverebbe circa 14,5 milioni di rubli, equivalenti a 150.000 dollari, dal suo stipendio di soldato e dal risarcimento per la morte (Fonte: MilanoFinanza. Tale informazione è stata riportata anche su Nuova Europa). Tuttavia, la relatrice evita (volontariemente?) di rappresentare anche i contro di questa politica economico-militare. Come rappresentato infatti da una ricerca condotta da Allianz, tutto questo denaro destinato alle famiglie dei militari contribuisce tuttavia:
all'alto tasso di inflazione (ad oggi del 21%).
Aggravamento delle casse dello Stato;
crisi di manodopera, lasciando i datori di lavoro a corto di saldatori, autisti e costruttori.
3- al min 01:07:30 narrazione faziosa e a tratti (dolosamente?) falsa
Qui c'è un capolavoro di R. Magi, Segretario +Europa. Riporta infatti un estratto dell'articolo scritto al Corriere della Sera da parte del Ministro della Difesa, G. Crosetto per il quale quest'ultimo avrebbe dichiarato l'inesistenza di "un sistema automatico di mutuo soccorso nell'Unione Europea" e che quanto dichiarato da Crosetto sarebbe in qualche modo falso alla luce dell'art. 42.7 del Trattato di Lisbona. Questo è una lettura distorta e faziosa e, vista la portata pubblica dell'articolo in questione, consultabile da tutti online, è manifestatamente dolosa. L'attuale Ministro della Difesa ha dichiarato, infatti, che in ragione "A differenza dell’articolo 5 della Nato, così spesso citato, a volte anche a sproposito, il quale impone a tutti gli alleati di intervenire in difesa di un membro che venga attaccato, il Trattato di Maastricht, poi modificato a Lisbona (all’art. 42) «non» prevede un obbligo vincolante di intervento. Ogni eventuale aiuto militare dipenderebbe, esclusivamente, dalla volontà politica dei singoli Stati membri, senza alcuna garanzia di un’azione collettiva immediata". Vero quindi, da parte del Ministro, affermare che la clausola disciplinata dall’art. 42, par. 7, TUE non contempla il coinvolgimento delle istituzioni Ue e profila un obbligo di solidarietà “orizzontale” tra gli Stati membri e che tali aiuti non hanno certa natura militare.
4- al min 01:10:55 fallacia della paura
Sempre R. Magi ricorre ad una delle più comuni fallacie argomentative, chiamata anche argumentum ad metum o fallacia ad terrorem ed è un errore logico che si verifica quando un argomento cerca di persuadere o influenzare qualcuno facendo leva sulla paura, piuttosto che presentare una ragione valida o una prova logica.
5- al min 01:35:00 “fallacia manichea”
La relatrice N. Mikhelidze inciampa, noi speriamo a causa della limitazione linguistica, nella fallacia nota anche come fallacia dicotomica o fallacia del pensiero in bianco e nero). Tale fallacia è un errore logico in cui si divide la realtà in due categorie opposte e semplificate, spesso riducendo una situazione complessa a una scelta tra il "bene" e il "male", senza considerare sfumature o aspetti intermedi, causando polarizzazione eccessiva e sopratuto, in fanatismi.
6- Da ultimo, la PERLA di M. Boldrin, Fondatore Associazione Drin Drin - min. 01:37:10
Il capolavoro assoluto di questo Convegno proviene da M. Boldrin. Il tema del dibattito è in quel momento, quale modello potrebbe essere il più consono per l'UE in tema di difesa comune e sopratutto come potrebbe esserne progettato il coordinamento (vedi 01:34:25). Boldrin, con una nonchalnce degna di qundo si chiede il petto di pollo fritto a cena, dichiara "La NATO per voi ha funzionato? Basta, fine, si fa la NATO europea, senza gli Stati Uniti". Sappiamo che questo tipo di dichiarazioni sono l'essenza del populismo, ossia fornire soluzioni semplici a problemi complessi. Così facendo si affronta una questione poliforme, cangiante e a geometria variabile con una soluzione che ignora la complessità del problema o che riduce le sue sfaccettature a un'unica causa o risposta. Queste soluzioni sono spesso allettanti per la loro facilità e chiarezza, ma di solito non affrontano i veri meccanismi sottostanti (e.g. i singoli stati d’accordo sul tema oppure la possibilità giuridica o l’eventuale intreccio contrastante con altri impegni presi ai sensi del diritto internazionale) e possono addirittura peggiorare la situazione a lungo termine.
Fonti:
Russia - La spesa militare | 1992-2024 Dati | 2025-2027 Previsione
Così l’economia dei morti rafforza la Russia di Putin | MilanoFinanza News
Crosetto: «La difesa comune ora non è possibile nell’Unione europea. Ma solo nella Nato» | Corriere.it
Clausola di difesa reciproca: cosa stabilisce il Trattato? | Tematiche | Parlamento europeo
